origini e storia
Origini & Storia
bbbbFra questi, Roberto di Calatabiano, tristemente famoso per le crudeltà a cui sottoponeva la popolazione.
bbbbMorto Roberto, il castello, passò nelle mani dei De Parisio, i cui discendenti lo tennero sino al 1188; l'ultimo erede di questi, per essersi ribellato all'autorità imperiale di Costanza sposa di Enrico IV, ne venne spoglialo.
bbbbI Baroni che reggevano i vari castelli della Sicilia non sempre dimostravano riconoscenza nei confronti della corte e spesso risultavano implicali in congiure contro il Re ed in lotte con altri castellani per il predominio personale.
bbbbIn aiuto di costoro, ribellatisi agli Angioini, venne Ruggero di Lauria, che, in cambio dell'aiuto prestato, ricevette l'investitura dei feudi di:Francavilla, Castiglione di Sicilia, Novara di Sicilia,Mascali e Jaci.
bbbb Successivamente il castello restò ad Arnaldo da Reggio fino al 1230, fin quando questi non ne venne spogliato ad opera di Gualtiero dei Palearis di Ancona, che era slato già cancelliere alla corte palermitana, egli fu nominato Vescovo di Catania investito dei feudi di Jaci e di Mascali e, nel 230 di Calatabiano, che dovette comprare dal Legato pontificio di Messina con la somma di 10.000 tari, Pari a circa 300 onze,oggi il valore di un'onza si aggira attorno a 180 euro.
bbbbNel 1256, Pietro Ruffo fu Marescalus di Federico II° e suo fidato consigliere, vicario dell'allora dodicenne Re approfittando della sua giovane età tentò di crearsi un proprio stato indipendente con capitale Messina ma non vi riuscì e venne scacciato definitivamente dalla Sicilia nel 1238.
bbbbNel 1256, Pietro Ruffo fu Marescalus di Federico II° e suo fidato consigliere, vicario dell'allora dodicenne Re approfittando della sua giovane età tentò di crearsi un proprio stato indipendente con capitale Messina ma non vi riuscì e venne scacciato definitivamente dalla Sicilia nel 1238.
bbbbCalatabiano passò a far parte dei beni della corona, ne ottenne l'investitura Vassallo d'Amelina per solo cinque anni, quindi per volere di Carlo D'Angiò, passò solo formalmente nelle mani di Ottone Capece, della chiesa di Catania, poiché il castello restò a far parte delle Regie fortezze dal 1272 al 1285e, con Ruggero di Lauria fino al 1294.
bbbbDal 1295 al 1350 a Brancaleone di Auria, e quindi ad Arrigo Rosso sotto gli Aragonesi.